Sì ai Benefit, ma la conciliazione vita-lavoro?

I benefit fanno bene ai lavoratori ed è un buon modo per premiarli ed anche un’ottima leva per attrarre i talenti, ma non risolvono un altro loro problema sul quale gli esperti di welfare aziendale insistono molto: l’equilibrio vita-lavoro.

Con settembre e ottobre le famiglie hanno ripreso tutti gli impegni: lavoro, figli a scuola, figli da portare in tutte le loro attività extrascolastiche, commissioni, assistenza ai famigliari, attività sportive e molto altro. Il tempo è sempre troppo poco per tutti. Se i lavoratori sono troppo stressati il problema non ricade solo su di loro, ma anche sull’azienda, in quanto questi saranno meno produttivi, aumenteranno le assenze e vi sarà un elevato turnover.

Come fare?

Innanzitutto un’ottima soluzione è quella di inserire in azienda il maggiordomo aziendale, professionista che ha il compito di recarsi con una cadenza prestabilita, prendere tutte le richieste dei dipendenti e svolgerle al posto loro: fare la spesa, andare presso gli uffici per pratiche burocratiche, ritirare la ricetta dal dottore ed acquistare farmaci, lavare la macchina e molto altro. Questo libera molto tempo ai lavoratori, che potranno ridistribuirlo nelle altre attività quotidiane o utilizzarlo per fare ciò che più amano.

Un’altra soluzione è quella di sollevare i dipendenti dall’assistenza verso altri famigliari (genitori, figli, parenti con disabilità), problema fortemente sentito soprattutto dalle donne, spesso costrette a lasciare il lavoro proprio per questo motivo.

Offrire ai dipendenti servizi come la babysitter, la badante per i genitori o servizi di trasporto per i parenti non autonomi significa dare una mano molto importante ad una grossa fetta della popolazione lavorativa, evitare il turnover, fidelizzare il dipendente che sarà, in cambio, molto più produttivo e libero da parecchi pensieri legati alla sfera famigliare.

Infine, si menzionano tutte quelle soluzioni di welfare aziendale che vanno ad incidere direttamente sul tempo: smart working, aumento dei congedi parentali o permessi extra, riduzione della settimana lavorativa, flessibilità oraria ecc.

Come capire qual è la soluzione migliore?

Un piano di welfare aziendale, per essere realmente efficace, dev’essere personalizzato sulle reali necessità dei dipendenti. Suggeriamo sempre di effettuare un questionario dei bisogni, in modo tale da fare emergere direttamente dai lavoratori quali sono le loro esigenze e potere così andare ad agire in maniera molto più mirata ed efficace.

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Ernesto De Petra

Fondatore di Farwel

Consulente specializzato nell’ambito del Welfare Aziendale ad Personam

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