1. COS’E’ IL WELFARE AZIENDALE?

Con l’espressione “welfare aziendale” si identificano somme, beni, prestazioni, opere, servizi corrisposti al dipendente e/o collaboratore in natura o sotto forma di rimborso spese, aventi finalità di rilevanza sociale ed esclusi totalmente dal reddito di lavoro dipendente e assimilati.

Si tratta quindi dell’insieme delle iniziative di natura volontaria o obbligatoria che il datore di lavoro promuove per incrementare il benessere, la qualità della vita lavorativa e personale, del lavoratore e della sua famiglia.

2. A CHI E’ RIVOLTO IL WELFARE AZIENDALE?

l’ambito di applicazione è quello della subordinazione, del rapporto di lavoro dipendente, dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, dei collaboratori, tirocinanti ed in particolare degli amministratori (quando retribuiti mediante collaborazione coordinata e continuativa).

3. QUALI BENEFICI HA L’IMPRENDITORE CHE FA WELFARE?

Benefici immediati sono di natura fiscale, ovvero la non-maturazione di ogni istituto contrattuale (TFR, 13esima, vecchie festività monetizzate, ecc.), ma anche la totale decontribuzione del valore dei beni e servizi corrisposti, così come delle somme riconosciute.

Benefici a medio e a lungo termine sono i seguenti:

  • Abbattimento del cuneo fiscale attraverso i flexible benefit introdotti dalla legge di stabilità 2016 e 2017 ;
  • Progressivo aumento del benessere in azienda, i dipendenti si sentono stimolati e sostenuti;
  • Aumento del coinvolgimento da parte dei lavoratori;
  • Una maggiore efficienza, qualità, organizzazione del lavoro e conseguente maggior produttività;
  • Un basso turn over, diminuzione di assenteismo e di una minima perdita di professionalità;
  •  Aumento della possibilità di attrarre i migliori talenti;
  • Un’immagine aziendale che viene rivalutata;
  • Un miglioramento dei rapporti sindacali.

4. QUALI BENEFICI HANNO I DIPENDENTI CHE USUFRUISCONO DEL WELFARE?

I benefici per il dipendente che ha a disposizione un piano di welfare aziendale sono i seguenti:

  • Ottenere una maggiore conciliazione dei tempi vita-lavoro;
  • Ottenere una maggiore valorizzazione del capitale umano;
  • Ottenere motivazione e soddisfacimento, maggior coinvolgimento;
  • Usufruire di servizi di welfare mirati alle esigenze;
  • Usufruire di servizi di welfare concessi anche a rimborso;
  • Aumentare il potere d’acquisto;
  • Esenzione imposte e contributi;
  • Maggiore benessere

5. IN COSA CONSISTE IL WELFARE PERSONALIZZATO?

La nostra filosofia del welfare punta a valorizzare il benessere del dipendente cercando di soddisfare le sue esigenze primarie, quindi quelle personali e relative la propria famiglia, perché solo così facendo avremo dei lavoratori sereni, soddisfatti e felici di fare parte di un’attività lavorativa che si prende realmente cura di loro.

Per arrivare a questo risultato noi proponiamo appunto i servizi di welfare personalizzato, o “welfare ad personam”, cioè dei servizi a misura d’uomo che permettono ai lavoratori di migliorare la loro qualità della vita ed ottenere un maggiore connubio vita-tempo-lavoro.

6.QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI SERVIZI WELFARE CHE SI POSSONO UTILIZZARE?

I servizi di welfare aziendale spaziano in 12 aree principali:

  • Sanità integrativa
  • Servizi di assistenza
  • previdenza integrativa
  • Polizze assicurative
  • Conciliazione vita e lavoro
  • Sostegno economico ai dipendenti
  • Formazione per i dipendenti
  • Sostegno all’istruzione dei figli
  • Welfare allargato alla comunità
  • Sostegno ai soggetti deboli ed integrazione sociale
  • Sicurezza e prevenzione degli incidenti
  • Cultura e tempo libero

7. SI PUO’ CONVERTIRE IL PREMIO DI PRODUZIONE IN WELFARE AZIENDALE? COME E CON QUALI VANTAGGI?

Certamente. Il premio di risultato introdotto con un accordo aziendale, o un accordo di secondo livello, può essere modificato/integrato anche per prevedere la facoltà del lavoratore di convertirlo in servizi di welfare aziendale. I vantaggi di convertire il premio in servizi di welfare aziendale sono i seguenti:

– dal punto di vista del dipendente, mentre il premio produzione in denaro subisce una tassazione del 10%, il welfare aziendale non è tassato e di conseguenza aumenta il suo potere d’acquisto;

– dal punto di vista dell’imprenditore la cifra che decide di devolvere in welfare aziendale può essere dedotta al 100%, cosa che non può essere fatta con il premio di produzione.

8. COME PUO’ ESSERE FORMALIZZATO UN CONTRATTO DI WELFARE AZIENDALE?

Un sistema di welfare aziendale può essere formalizzato in uno dei seguenti modi:

  • Regolamento aziendale: L’imprenditore concorda con i suoi dipendenti e collaboratori in uno specifico accordo aziendale i contenuti del piano di welfare da adottare, che dovranno essere gli stessi per tutti o diversificati per categorie omogenee di dipendenti.
  • Accordo aziendale di secondo livello: Riservato ad aziende con più di 30 dipendenti, coinvolgendo i sindacati per la stesura dell’accordo.
  • Accordo territoriale di secondo livello: stipulato tramite le associazioni di categoria di appartenenza, come l’Associazione Industriale, Artigianato e Commercio.
  • Accordo individuale: Il datore di lavoro promuove dei servizi di welfare aziendale in forma volontaria; in questo caso può differenziare i benefici concessi tra i suoi dipendenti come meglio preferisce (in questo caso però non potrà godere della totalità della deducibilità fiscale).
  • Contratti collettivi o di primo livello: gli strumenti di Welfare aziendale sono previsti in forma obbligatoria dal CCNL di riferimento, ad oggi solo per il contratto dei Metalmeccanici, degli Orafi e Gioiellieri e delle Telecomunicazioni.

9 IL WELFARE AZIENDALE E’ UGUALE PER TUTTI O PUO’ ESSERE DIVERSIFICATO?

Il welfare aziendale deve essere erogato in forma uguale per tutti i dipendenti, oppure in maniera diversificata per categorie omogenee di lavoratori, categorie che vanno opportunatamente individuate in fase contrattuale.