CATEGORIE FRAGILI:QUALE AIUTO DAL WELFARE AZIENDALE?

Se è semplice spiegare perché il welfare aziendale sia di grande aiuto a tutti lavoratori, è ancora più facile spiegare perché lo sia per tutti i lavoratori che appartengono alle categorie fragili.

La settimana scorsa vi ho parlato di come la condizione di un caregiver comporti delle necessità in più rispetto ad un lavoratore normale, allo stesso modo se non di più vanno tutelati tutti i bisogni dei lavoratori fragili. Ogni fragilità è diversa e comporta altresì diversi bisogni fondamentali, che possono essere legati, per esempio, al fatto di dover avere un luogo di lavoro idoneo a permettergli di lavorare in comodità qualora siano persone con delle problematiche fisiche particolari; al bisogno di avere permessi extra per assentarsi dal luogo di lavoro se necessitano di cure particolari; come anche al bisogno di un appoggio psicologico e molto altro ancora. Il datore di lavoro può fornire al dipendente tutte queste attenzioni per mezzo di un piano di welfare aziendale personalizzato, che soddisfi anche le specifiche esigenze di persone fragili.

La pandemia ha dato per esempio un forte slancio allo smartworking e vediamo come anche lo Stato abbia deciso di continuare ad incentivarlo ed affermarlo come un diritto per tutti quei lavoratori che potrebbero beneficiare maggiormente del lavoro da casa.

Proprio a tal proposito il Decreto Sostegni ha introdotto pochi giorni fa queste novità per i lavoratori fragili:

  • l’equiparazione tra assenza dal lavoro e ricovero ospedaliero fino al 30 giugno;
  • la non computabilità dell’assenza di servizio nel periodo di comporto (terminato il quale, se l’assenza del lavoratore perdurasse, il datore di lavoro potrebbe licenziare il dipendente);
  • la proroga della possibilità di svolgere di norma il lavoro in modalità agile per le persone fragili e con disabilità grave rispetto a quanto già previsto dal Decreto Cura Italia.

E’ facile comprendere come per una persona che ha delle disabilità fisiche, ad esempio, il fatto di poter restare nella propria casa anziché doversi recare tutti i giorni al lavoro possa essere un’incredibile comodità, che gli consentirebbe di poter sviluppare tutte le sue capacità lavorative serenamente nella praticità della propria abitazione, già organizzata per accogliere le sue disabilità (liberando così anche datore di lavoro dall’onere di dover modificare gli spazi in azienda).

Quelli finora citati sono tutti servizi legati alla necessità di permettere ad un lavoratore fragile di rimanere nel mercato del lavoro ed essere messo nelle condizioni di poter lavorare e doversi assentare il meno possibile, vi sono però anche tutti gli altri servizi di welfare aziendale che possono migliorare l’equilibrio vita-lavoro tanto dei lavoratori fragili quanto di tutti gli altri: i servizi inerenti al benessere fisico e mentale, al tempo libero, il sostegno alla genitorialità, la formazione, i servizi di assistenza per i parenti anziani, e molto altro. Le soluzioni ci sono e rispettano le esigenze di tutti, bisogna solo affidarsi a mani sicure e scegliere ciò che serve realmente!

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Ernesto De Petra

Fondatore di Farwel

Consulente specializzato nell’ambito del Welfare Aziendale ad Personam

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A presto,

PERCHE’ IL WELFARE AZIENDALE E’ MOLTO IMPORTANTE PER I CAREGIVERS?

Lavorare è un diritto che deve esser garantito a tutti perché poter esprimere le proprie capacità con il lavoro è importantissimo sia per la società, che hanno così garantita una costante crescita e autonomia, che per ogni singolo individuo, in quanto il lavoro consente l’autorealizzazione e l’indipendenza economica di ciascuno.

Viene da sé l’importanza di avere una società dove nessuno rischia di essere tagliato fuori dal lavoro e questo DEVE essere sostenuto sia dallo Stato che dalle imprese. Purtroppo però vi sono categorie di individui che spesso rischiano di dover rinunciare al lavoro a causa di problemi legati alla vita privata che gli impediscono di trovare il giusto equilibrio tra la sfera privata e la sfera lavorativa. Sto parlando dei caregiver e delle categorie fragili.

Oggi voglio parlarvi dei caregivers, mentre rimanderò il discorso delle categorie fragili al prossimo video.

I Dati Istat stimano che in Italia nel 2018 sono stati circa 3 milioni gli italiani caregiver, cioè che si prendono cura di un parente affetto da malattie gravi e spesso non autosufficiente; sono invece circa 10 milioni le persone con carichi legati alla dimensione della genitorialità. In totale si parla di circa il 34,6% della popolazione, di cui il 74% è donna.

Spesso per le persone che hanno in carico famigliari non autosufficienti diventa molto difficile mantenere un buon equilibrio vita-lavoro, al punto che molte persone (specialmente donne) si trovano nella condizione di dover rinunciare alla carriera lavorativa, mentre altre si trovano comunque talmente sommerse da lavoro e incombenze famigliari da non avere più tempo da dedicare a sé stessi ed alle proprie passioni.

Il welfare aziendale, con i suoi numerosi servizi a disposizione dei dipendenti, diventa in questo caso uno strumento veramente importante per risolvere questo problema: dal lato dei lavoratori può concretamente alleggerire la vita dei dipendenti caregivers, liberandogli tempo e mettendoli così nella condizione di condurre una vita più serena e quindi lavorare anche in maniera più produttiva; nel mentre le aziende si avvantaggiano del fatto di non rischiare di perdere risorse valide, diminuendo quindi il rischio di turnover ed allo stesso tempo proteggendo i livelli di produttività di tutte le risorse; infine lo Stato si alleggerisce di un onere che prima gravava solo sulle proprie casse ed al quale, è appurato, non riesce a provvedere al 100% da solo in maniera soddisfacente.

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Ernesto De Petra

Fondatore di Farwel

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A presto,